Pianta dell'agro pontino disegnata da Leonardo (1515) collezione Windsor

Latina, terra da scoprire (con gli occhi di Leonardo)

Latina, terra da scoprire (con gli occhi di Leonardo)

Lo sfondo della celebre “Monna Lisa” potrebbe essere una rappresentazione del paesaggio pontino

 

Published 22 marzo 2024 – © riproduzione riservata

Leonardo cartografo pontino

C’è una mappa che, da sola, potrebbe attirare molti visitatori a Latina, città finalista a Capitale italiana della cultura 2026 [la scelta è poi caduta su L’Aquila; n.d.r.]: una mappa a volo d’uccello dell’agro pontino realizzata tra il 1514 e il 1516 da Leonardo da Vinci, conservata alla Royal Library, nel Castello di Windsor in Gran Bretagna. La redazione della carta fu preceduta da un’intensa indagine sul territorio per approfondirne l’aspetto idrogeologico e orografico. Attraverso una prospettiva aerea Leonardo rappresenta la pianura pontina da Torre Astura a Torre Badino fino a Terracina e a Fondi: attività di misurazione e di studio con sopralluoghi e soggiorni, perché egli fu incaricato della bonifica delle paludi pontine da papa Leone X. Ciò è documentato, in particolare nel saggio Il territorio pontino nei disegni di Leonardo da Vinci di Laura Carnevali e Maria Martone. L’attività di cartografo di Leonardo inizia tra il 1502 e il 1504: nel 1503 dipinge “Monna Lisa”, quadro che vede anche molte interpretazioni sullo sfondo e su chi sia la figura in primo piano, piano, fino ad arrivare al suggerimento di Alberto Angela in una sua recente pubblicazione.

Entriamo nell’interpretazione che vede realizzati, in periodi diversi, la figura e lo sfondo, in particolare quale paesaggio sia: da alcuni anni l’idea che si tratti del paesaggio pontino del 1515 diventa sempre più convincente. Eros Ciotti, per primo, architetto di Roccagorga e poi Davide Micera, proprietario dei terreni di fronte a Torre dell’acqua zolfa, sono appassionati studiosi di questo paesaggio e partono dalla considerazione che se nel 1503 il ritratto non fosse stato ultimato, e neanche consegnato a quel Giocondo, questa tavoletta in realtà Leonardo la portava sempre con sé perché immagine della madre, con il paesaggio aggiunto dopo, nel 1515 appunto, durante i sopralluoghi in terra pontina.

Sulla parte sinistra del paesaggio si nota la strada romana, unica via al tempo che passava sotto la Torre dell’Acqua zolfa, avente Porta con dogana per i traffici che arrivavano dal mare, i laghi dei Gricilli e in alto il monte Leano che sovrasta Terracina; a destra, in alto il Monte Circeo, la linea del mare e scendendo gli archi di San Lidano. Si nota anche una dimensione del territorio interno più bassa rispetto alla quota del mare: “Questa zona un tempo era caratterizzata dalla palus pontina. A causa della scarsa pendenza della pianura e dell’eccessiva altitudine della costa sul livello del mare l’acqua, sia quella perenne che affiorava dalle sorgenti, sia quella meteorica, non riuscendo a defluire naturalmente verso il mare, formava stagni e paludi”.

Presente il tema delle torri, interne e lungo la costa, quale caratteristica del territorio, ripreso anche nella costruzione di Littoria nel 1932 con la torre in Piazza del popolo: “Il territorio pontino comprende una zona a sud del Lazio costituita da una pianura di mare detta anche costiera, delimitata a nord dai versanti meridionali del vulcano laziale dei Colli Albani, ad est dalla catena dei monti Lepini e dei monti Ausoni e a sud e ad ovest dal mare, dal tratto di costa che si estende dalla Torre Astura fino all’antica Torre Gregoriana, situata nei pressi di Terracina e comprende i laghi costieri di Fogliano, dei Monaci, di Caprolace e di Paola”.

 

La città è femmina… Latina enigmatica

Il punto di osservazione di Leonardo deve essere stato una torre, quella di Montucchio sotto Sermoneta. Così, lo “sguardo territorialista” dell’intellettuale rinascimentale potrebbe essere andato anche oltre: aver immaginato al centro di questo territorio una città, figura di donna, quella Lisa, forma primitiva di Elisa, alias Didone, che fondò Cartagine e fu infelice amante di Enea, che a sua volta fonderà Roma, grazie al suo discendente Romolo. Lisa-Latina, la città è femmina, la persona al centro del territorio: una città non banale, unica, enigmatica, da interpretare, fatta di sguardi diversi, composta da parti diverse.

Insomma, Latina terra da scoprire. Leonardo docet.

 

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