Seed 2023. Design actions for the future

SEED 2023. Design actions for the future

Il 16 dicembre a Perugia l’anteprima del Festival architettura 2023 con Thom Mayne

 

Published 20 dicembre 2022

PERUGIA. “Seed” come seme. Ponte tra passato e futuro. Come patrimonio genetico ma anche sguardo ad un futuro verso il quale tutti siamo responsabili. Questo il concetto con il quale il 16 dicembre, presso la Sala dei Notari, è stato annunciato “Seed 2023. Design Actions for the future” che si terrà tra Perugia e Assisi dal 24 al 30 aprile 2023 con un parterre di ospiti di rilievo della scena culturale contemporanea nazionale e internazionale.

L’appuntamento di Perugia è stato il primo di una serie (il secondo si terrà ad Assisi il 27 gennaio alle 17 presso la Sala della Conciliazione) che anticipano “Seed 2023”, uno dei 9 progetti vincitori della seconda edizione del bando pubblico per i Festival architettura promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Curato dall’IN/Arch con Fondazione Umbra Architettura e organizzato da Fondazione Guglielmo Giordano, Seed nasce “per mettere in dialogo la cultura del progetto con quella umanistica e con altri campi del sapere per ragionare sui grandi temi, sfide e opportunità del futuro di città e territori“, come ha spiegato Andrea Margaritelli, presidente IN/Arch.

Ad anticipare i vari interventi, come ospite d’onore, Thom Mayne, fondatore dello studio Morphosis e vincitore del Pritzker Prize 2005 [nella foto di copertina]. L’architetto statunitense, che per l’occasione è stato nominato membro onorario dell’Istituto Nazionale di Architettura, ha parlato di come siano cambiati paradigmi: “Il metodo di lavoro digitale ha cambiato il modo di progettare degli architetti. Grazie alla rivoluzione digitale disponiamo oggi di un’enorme quantità d’informazioni fin dall’inizio della fase progettuale. Questo amplifica le possibilità, cioè le vie d’interpretazione della sostenibilità, e ci porta ad avere un rapporto più integrato tra costruzione e ambiente. La tendenza dell’architettura è quella di pensare e organizzare il mondo in maniera sempre più organica. Natura ed edifici sono sempre più collegati e si parla allora di «natura costruita, liberata da vincoli», ciò che porta necessariamente a “considerare oggi la centralità dei microspazi sociali e delle forze multiple che producono la città”.

Lungimiranza e generosità sono le due parole, ricordate poi da Margaritelli, “su cui si basa la cultura del progetto che Seed intende mettere in evidenza e aprire al dialogo pubblico”. Un percorso, avviato con questa anteprima, definito come “Un programma culturale collaborativo e permanente, una manifestazione aperta, diffusa nel tempo e nello spazio, capace di unire luoghi e persone attorno a un comune sentire”. E l’Umbria, sempre per Margaritelli, “è la regione ideale per condensare e far germogliare semi di pensiero raccolti nelle diverse parti del mondo, per ritrovarsi periodicamente e tradurre buone idee in azioni e soluzioni concrete”. “Bisogna entrare sempre più dentro un meccanismo di consapevolezza e lavorare ad un percorso sostenibile di crescita“, ha affermato la presidente delle Regione Donatella Tesei, intervenuta anche lei e parlando di “Sostenibilità e sviluppo territoriale”. L’Umbria, come ha ricordato parlando delle opportunità che arriveranno con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, “Ha colto subito le opportunità che si potevano avere dal Pnrr guardando soprattutto alle infrastrutture perché la regione sconta ritardi importanti da questo punto di vista“. In rappresentanza del Comune, l’assessore alla cultura Leonardo Varasano ha sottolineato che da Perugia “Si rinnova il nostro impegno civile verso il presente e il futuro con l’architettura e la cultura del progetto che entrano nel vivo del nostro essere che guarda alla sostenibilità”.

Sono intervenuti anche Bruno Mario Broccolo (presidente della Fondazione Umbra per l’Architettura), Francesco Tufarelli (direttore generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri), Massimo Mercati (amministratore delegato di Aboca), Francesco Orofino (segretario generale IN/Arch), Filippo Lodi (UNStudio – Amsterdam), Anna Laura Pisello (Università di Perugia) e Annalisa Metta (Università Roma Tre).

Autore