Oltre il futuro, l’incertezza

Oltre il futuro, l’incertezza

I temi del post-conference book della XIII Giornata internazionale di studi INU, dalle politiche e strategie alla raccolta informazioni all’urbanistica adattiva

 

Published 25 luglio 2023 – © riproduzione riservata

INU Edizioni ha appena pubblicato il post-conference book della XIII Giornata Internazionale di Studi INU, tenutasi a Napoli, presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II, il 16 dicembre 2022. Gli atti del convegno, contenenti le relazioni di più di 400 partecipanti, sono stati pubblicati su “Urbanistica Informazioni” n. 289 s. i. e sono disponibili online sul sito della giornata dove si può percorrere tutto il programma e ascoltare le registrazioni video della seduta plenaria e della tavola rotonda conclusiva.

Il libro effettua, invece, una selezione dei contributi di carattere più generale e di sintesi su tutto quanto è stato presentato. In un consesso così numeroso è inevitabile che la gamma degli argomenti e delle posizioni sia quanto mai vasta e complessa, per cui non è stato semplice per i curatori dare un’organizzazione ordinata che si manifesta nel volume nella divisione in quattro sezioni. Tutte sono percorse dai temi più urgenti della pianificazione del nostro tempo, che vanno dall’emergenza climatica a quella sanitaria e sociale ma si distinguono particolarmente per gli strumenti con cui li affrontano.

Il primo lo possiamo sicuramente ascrivere alla teoria della pianificazione, l’area di pensiero critico dove si svolge la riflessione sugli orientamenti, i valori e approcci del campo di studi e delle pratiche. Si tratta anche del momento in cui il settore dialoga con la cultura più vasta del nostro tempo, tessendo relazioni trasversali che possono importare linee di pensiero innovative, specialmente per la comunanza d’intervento nel sociale che si ha con altre discipline che appartengono al vasto campo delle scienze umane.

Poi le politiche e le strategie s’impegnano a condurre disamine delle maggiori problematiche, cercando di offrire soluzioni tecniche derivate dalle tendenze in atto e dall’efficacia delle politiche adottate. Si tratta di un settore in cui domina ancora la riflessione del trauma pandemico e dei mutamenti verso i quali ci ha indirizzato.

Non meno importanti sono gli strumenti e le tecnologie impiegate e perfezionate nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale per la loro capacità di dare importanti contributi nella raccolta e gestione delle informazioni e nel supporto ai processi decisionali.

Infine, quello che non può mancare in questo settore di studi è certamente la specificità dei territori, in particolar modo quelli nei quali si avvertono gli squilibri e la posizione di marginalità, quelli per i quali la pianificazione è chiamata a mitigare le distorsioni del mercato rendendo efficaci le politiche di coesione.

Volendo individuare un fuoco su cui si concentrano i contributi anche così variegati, va riconosciuto che il titolo della giornata ha costituito un reale interesse. Nella letteratura siamo abituati a consegnare il tema del futuro ai cosiddetti futurologi, ovvero ad esperti che coniugano le previsioni degli sviluppi tecnologici con i mutamenti della struttura sociale e dell’esercizio del potere, per fornirci immagini del mondo che verrà. In realtà la consuetudine con il pensiero del futuro è molto più estesa e certamente tra i soggetti più coinvolti sono quelli che s’impegnano a pianificare e progettare. Perciò è interessante andare ad esplorare come concepiscono il futuro scoprendo che non ci sono modi univoci e le scelte che si fanno nell’interpretazione del futuro finiscono poi per condizionare l’approccio al piano ed al progetto.

 

Una capacità di previsione con limiti

Quello che, comunque, emerge come maggiore preoccupazione sono i nostri limiti nella capacità di previsione che ci mettono nella condizione di decidere e progettare in condizioni d’incertezza. Un’incertezza amplificata dal riscaldamento globale con i suoi effetti sull’imprevedibilità di fenomeni estremi da una parte e delle difficoltà nell’intraprendere politiche di mitigazione ed adattamento, dall’altra. Tutto questo mentre il cambiamento dell’ambiente di vita è fortemente condizionato dal clima.

Va notato che quello che sta prendendo piede è il pensiero derivante dal concetto di resilienza, ben al di là del campo specifico del contrasto ai rischi naturali. Infatti con esso s’introduce un cambio di paradigma che ha grande possibilità di generalizzazione e tende a diffondersi in tutti i settori dell’urbanistica e della pianificazione territoriale. A differenza delle politiche di sicurezza ingegneristiche o razionaliste, la risposta dei sistemi agli eventi catastrofici, secondo il paradigma della resilienza è di tipo adattivo. Piuttosto che richiedere un ritorno alla condizione pristina, ammette una nuova configurazione, un cambiamento evolutivo.

Così s’incomincia a parlare di pianificazione adattiva ed esplorare come possa seguire o essere preparata all’imprevedibile, a riflettere su quale sistema di pianificazione sia più flessibile, confrontando quello britannico con il continentale e capire se si possono fondere gli aspetti positivi di entrambi.

Immagine di copertina: Napoli, scorcio del Vesuvio tra le nuvole della Stazione centrale (© Marichela Sepe)

 

Autore

  • Francesco Domenico Moccia

    Già professore ordinario di urbanistica del DiArc dell’Università Federico II di Napoli, ha coordinato il corso di Pianificazione Territoriale Urbanistica e Paesaggistico-Ambientale e il master in Urbanistica forense. È stato direttore del Dipartimento di Urbanistica. È segretario generale dell’INU. È stato membro fondatore della Società italiana degli urbanisti e vicepresidente di Metrex, membro dell’Association of European Schools of Planning. È stato assessore all’urbanistica nella Provincia di Napoli, nel Comune di Caserta e di Afragola. Ricerca sulla pianificazione strategica, teoria della pianificazione, aree metropolitane, sostenibilità ambientale con 12 monografie, 27 curatele, 153 contribuzioni e 127 articoli. Dirige la collana Accademia di INU Edizioni. È consulente di diversi enti locali.

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