Architettura, Europa, ambienti di vita
Video-testimonianze degli ispiratori del Codice europeo di progettazione per la qualità degli ambienti di vita avviano il programma per la cooperazione comunitaria sulla cultura del progetto
Published 23 gennaio 2024 – © riproduzione riservata
L’Istituto Nazionale di Architettura ha realizzato il programma “Architettura, Europa, Ambienti di Vita” per la cooperazione euro-comunitaria sulla cultura del progetto, attivando relazioni internazionali con ministeri, consolati, istituti di cultura, municipalità, associazioni.
Le trasformazioni equilibrate degli ambienti di vita sono favorite da visioni ampie, informate alla complessità, orientate a individuare i reali obiettivi comuni e a riconoscere le diversità sociali, culturali e geografiche come valori essenziali. Questo principio emerge nel Piano di lavoro UE sulla cultura 2023-26, che afferma il ruolo determinante della cultura e del patrimonio culturale per sviluppare i legami sociali e la coesione territoriale, contribuendo all’inclusività e alla sostenibilità economica e ambientale.
Con riferimento all’architettura e alla rigenerazione urbana e territoriale, negli ultimi anni l’Unione Europea ha definito numerosi documenti programmatici, tra i quali:
- L’Agenda Urbana Europea (2016) definisce principi per città e insediamenti umani sostenibili;
- L’Agenda Territoriale Europea (2020), propone priorità per assicurare “un futuro a tutti i luoghi”;
- La Carta di Lipsia (2020) evoca sviluppi urbani integrati, fondati sulla partecipazione e la co-creazione;
- Le Conclusioni del Consiglio UE su cultura, architettura di qualità, ambiente edificato (2021), definiscono “L’architettura e l’ambiente edificato sono espressioni concrete della cultura, dei modi di vivere e dei valori passati e presenti. Costituiscono la sostanza del nostro patrimonio culturale futuro e contribuiscono a plasmare le nostre società e identità”;
- L’Accordo di Lubiana (2021), conferma il principio “migliore regolamentazione, migliori finanziamenti e migliore conoscenza” e aggiorna i partenariati dell’agenda urbana, dopo la pandemia;
- L’Alleanza di Davos (2023) individua criteri comuni di valutazione dei progetti di architettura e urbanistica.
Sugli stessi temi, l’UE finanzia programmi per la costruzione di nuove reti e il sostegno alla ricerca e innovazione, tra i quali:
- Horizon Europe supporta gli impatti positivi di R&I con la missione “città intelligenti a impatto climatico zero” e dei poli tematici “cultura, creatività, società inclusiva” e “clima, energia, mobilità”;
- Creative Europe sostiene network tra Paesi su architettura, patrimonio culturale, design, letteratura e editoria, musica, arti performative, anche con percorsi trasversali. L’Italia è il Paese più rappresentato nei progetti co-finanziati (fonte Desk Italia programma Europa Creativa);
- New European Bauhaus connette l’European Green Deal agli ambienti di vita e alle esperienze, rafforzando “il ruolo delle comunità, delle industrie, degli innovatori e delle menti creative, che lavorano insieme per migliorare la qualità della nostra vita” (Elisa Ferreira, commissaria UE per la Coesione e le Riforme)
In questo panorama, la prima azione di “Architettura, Europa, Ambienti di Vita” è nata con il Festival Internazionale di Architettura Seed 2023, per il Codice europeo di progettazione per la qualità degli ambienti di vita – iniziativa de «Le Carrè Bleu» – con una serie di video-testimonianze dei protagonisti istituzionali che hanno ispirato l’elaborazione del Codice:
Iñaqui Carnicero, segretario generale Agenda Urbana, Alloggi e Architettura del Ministero Trasporti di Spagna, descrive il percorso partecipato di elaborazione e le caratteristiche della legge sulla qualità dell’architettura
James Ennis, direttore creativo del gruppo Banca Mondiale, espone i principi della “comprensione del rischio” e del “disastro evitato” riferiti ai territori e alle comunità
Nicola Irto, membro del Senato Italiano e della Commissione Permanente Ecologia, Energia, Innovazione Tecnologica, Lavori Pubblici, sottolinea l’importanza della coerenza di politiche e processi per la qualità all’architettura
Mladen Jadric, docente alla Technische Universität di Vienna, racconta l’evoluzione dell’edilizia abitativa sostenibile e accessibile nella capitale austriaca
Monika Konrad, vice-direttrice del Dipartimento di Architettura e Pianificazione di Varsavia, precisa il carattere policentrico del nuovo sviluppo della città
Vladimir Krajcar, segretario generale della Camera di Architettura e Pianificazione Slovena, spiega l’importanza dei concorsi di progettazione nel suo Paese
Philippe Madec, co-autore del Manifesto per la frugalità creativa e felice, auspica un cambio di mentalità verso azioni sostenibili in architettura, urbanistica, edilizia
Il dialogo attraverso i confini è nel DNA dell’IN/Arch: «Inviteremo i maggiori architetti stranieri, esporremo esempi di ciò che si fa all’estero nei vari campi, valorizzeremo i progettisti italiani e le loro opere più qualificate», queste le parole pronunciate nel 1959 a Roma da Bruno Zevi in occasione della fondazione dell’Istituto. IN/Arch promuove il confronto inter-istituzionale, inter-settoriale, internazionale, aperto e creativo, per attivare cambiamenti etici, sociali e politici, indispensabili all’avvio di non più prorogabili processi di rinnovamento degli eco-sistemi e delle relazioni umane.
Dopo la laurea in Architettura a Napoli ha approfondito gli studi con i master in Urban Management (Domus Academy) e in Responsabili Tecnici di Opere Pubbliche (Oikos). Ha svolto attività di ricerca in Progetto Urbano Sostenibile (Università Roma 3) e Tecniche di Riconversione Ambientale (Università della Campania). È stato responsabile scientifico IN/Arch per la rete Windat, Commissione Europea – DG Energia e Trasporti. Ha coordinato gruppi di lavoro del Centro Nazionale Architettura Bioclimatica ENEA. Ha contribuito al “codice concordato per la qualità ambientale di edifici e spazi aperti”, presentato durante la Seconda Conferenza Nazionale Energia-Ambiente e al “codice europeo di progettazione per la qualità degli ambienti di vita” elaborato nell’ambito del Festival Architettura Seed. È stato consulente Federcasa per l’obiettivo Qualità Ecosistemica dei Contratti di Quartiere, programmi sperimentali di recupero urbano. È stato partner dello studio Pica Ciamarra Associati, responsabile della qualità ambientale. Le attività di programma e di progetto sono orientate alla riqualificazione edilizia e alla rigenerazione urbana. Attualmente è membro del Comitato Scientifico IN/Arch, de “Les Amis du Carré Bleu”, presidente del comitato scientifico di “Arts Interaction Alliance” e di “Associazione Formidabile”. Coordinatore del programma “Architettura, Europa, Ambienti di Vita”.