Landsupport, uno strumento per la gestione sostenibile del suolo

Landsupport, uno strumento per la gestione sostenibile del suolo

Con un workshop, si conclude il progetto europeo partecipato da INU

 

Published 22 aprile 2022 – © riproduzione riservata

Arriva a un momento decisivo il percorso di Landsupport (www.landsupport.eu), il progetto europeo che realizza uno strumento per la gestione sostenibile del suolo e che vede l’Istituto Nazionale di Urbanistica coinvolto come stakeholder. È il Centro di Ricerca Interdipartimentale (CRISP) dell’Università di Napoli Federico II a coordinarlo e il 27 e il 28 aprile presso la sua sede alla Reggia di Portici si terrà il workshop conclusivo, che nelle intenzioni dei promotori e dei ricercatori in realtà costituisce un nuovo inizio, nella direzione di un utilizzo sul campo anche nell’ambito dell’approvazione di una legge che ne contempla l’uso.

Il progetto europeo è stato avviato nel 2018 ed è finanziato dal Programma Quadro di Ricerca e Innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea. Partner sono enti di ricerca, università ed amministrazioni in Italia (tra questi CNR, Ispra, Università Statale di Milano, Regione Campania) e all’estero (Austria, Ungheria, Spagna, Germania, Slovenia, Belgio, Francia, Libano e Malesia). Landsupport ha ricevuto anche il riconoscimento da parte dell’Unione europea di “storia di successo” tra i progetti Horizon 2020 (https://ec.europa.eu/research-and-innovation/en/projects/success-stories).

 

Il funzionamento di Landsupport

La collaborazione e l’interesse dell’INU nascono dall’utilizzo che di Landsupport (la piattaforma è liberamente accessibile via web) possono fare i pianificatori territoriali, tra i principali potenziali utenti assieme alle amministrazioni, ai tecnici, agli agricoltori e in generale a chi ha la responsabilità di gestire, amministrare, progettare l’uso e la trasformazione del territorio.

Come funziona Landsupport? È possibile in tempo reale selezionare una o più porzioni di territorio ed ottenere analisi di scenario o anche informazioni su elementi come il consumo di suolo, lo sprawl (dispersione insediativa) e la compattezza degli insediamenti, la frammentazione del territorio rurale, la qualità dei suoli e le variazioni climatiche nel tempo. Le informazioni così ottenute supportano decisori, amministratori e tecnici in scelte più consapevoli.

La più grande rivoluzione di Landsupport sta nella sua interattività: permette anche di verificare i potenziali effetti delle scelte di pianificazione di chi opera con e per il suolo. Si possono simulare alternative di utilizzo dei suoli e del territorio individuando quelle con il minor impatto sull’ambiente.

Il progetto è recentemente affiancato dalla campagna “Act for land” che ne promuove l’utilizzo. Partita dall’Italia, dall’Austria e dall’Ungheria ha l’obiettivo di un allargamento progressivo ad altri Paesi europei. Ha ottenuto già l’interesse e l’adesione di un numero significativo di cittadini che si sono mossi per contattare le autorità competenti e invitarli a utilizzare Landsupport.

 

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