Urbanpromo 2019, bilancio e prospettive

Urbanpromo 2019, bilancio e prospettive

I principali protagonisti guardano avanti, pescando tra numerosi stimoli

 

TORINO. Si è tenuta dal 12 al 15 novembre, alla Nuvola Lavazza, l’edizione 2019 di Urbanpromo, caratterizzata da importanti novità. Innanzitutto dal punto di vista dell’organizzazione e dei contenuti: per la prima volta si sono svolti in parallelo, nella stessa sede, l’evento dedicato alla rigenerazione urbana (Urbanpromo Progetti per il Paese, giunto alla sedicesima edizione) e quello incentrato sull’abitare sociale (Urbapromo social housing, nona edizione). Inoltre, la rassegna ha registrato quest’anno un più ricco “fronte” di promotori che, accanto all’Istituto Nazionale di Urbanistica, ha visto importanti soggetti come Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo e Fondazione Sviluppo e Crescita CRT.

È il presidente di Urbit Stefano Stanghellini, che dalle origini cura l’organizzazione di Urbanpromo, a tracciare bilancio e prospettive di Urbanpromo. «Si è trattato di un’edizione ricca di temi molto articolati, che hanno spaziato dalla rigenerazione urbana al social housing, dalla riqualificazione delle aree portuali agli investimenti nelle aree ferroviarie. La partecipazione è stata importante, sono stati quasi quasi duemila i partecipanti nei quattro giorni, in cui rientrano soggetti rilevanti, per funzioni di responsabilità istituzionali e di competenze tecniche che svolgono nelle amministrazioni, nel settore privato, nel terzo settore. Sono state presenti a vario titolo quasi tutte le Regioni, le grandi città italiane e molti piccoli centri». Passando ad analizzare i contenuti e i risultati, Stanghellini spiega che «Durante la manifestazione si sono affermati approcci molto interessanti che saranno motivo di sviluppo delle ulteriori edizioni. In particolare, si è molto discusso se gli approcci che si stavano sperimentando sui temi che ho elencato fossero di carattere generale, standardizzabili, oppure se avrebbero dovuto essere di tipo sartoriale, ovvero legati alle specificità dei luoghi. Si è discusso di approcci bottom-up ovvero top-down, riscontrando che nella rigenerazione urbana c’è bisogno di una sintesi efficace di entrambi. Molta importanza è stata data al social impact, all’impostazione di problematiche che riguardano gli insediamenti di carattere commerciale, le attività commerciali nei centri storici all’interno dei tessuti urbani ma anche l’abitare sociale. I convegni di carattere scientifico hanno avuto modo di riprendere e sviluppare questi variegati approcci». Si può parlare, conclude il presidente di Urbit, di «Ottimo risultato, per ricchezza di temi e partecipazione: abbiamo anche a disposizione materiale che può essere ripreso e sviluppato per la prossima edizione che si terrà nel 2020 a Milano».

Il presidente dell’Inu Michele Talia sottolinea l’obiettivo raggiunto di avere ottenuto «Una massa critica notevole, che riusciamo a ripetere anno dopo anno attraverso una densità d’iniziative, incontri, attraverso sistemi di relazioni che costituiscono una risorsa importante per l’Inu, per Urbanpromo e per i partecipanti che accorrono numerosi. Ora ci poniamo il problema di consolidare questo sistema di relazioni, per dare la possibilità a noi e a chi partecipa di fornire un contributo più solido, stabile, duraturo, al raggiungimento di obiettivi che riteniamo essenziali per il governo del territorio. L’Inu si impegna a lavorare sulle sollecitazioni e sulle suggestioni delle quattro giornate di Urbanpromo per fare in modo che gli spunti che provengono dalla riflessione sulla rigenerazione urbana, sul social housing, su altre questioni su cui abbiamo consolidate proposte possano ottenere risposte dal punto di vista operativo e anche dal punto di vista della riforma del sistema di regolazione, oltre che sul quadro normativo».

Cristina Chiavarino e Andrea Rebaglio, dell’area Arte e cultura di Fondazione Cariplo, soprattutto alla luce degli esiti dell’ultima edizione della manifestazione sottolineano come Urbanpromo «Mantenga viva l’attenzione della cultura urbanistica sul tema della rigenerazione urbana, presentando ogni anno gli interventi più innovativi in ambito nazionale e internazionale. Per questo Fondazione Cariplo ne riconosce l’importanza come piattaforma di informazione, formazione e scambio tra tutti gli operatori e le istituzioni impegnate in questo campo. Fondazione Cariplo fa parte di questo mondo sia come soggetto filantropico che sostiene interventi di rigenerazione promossi dagli attori del terzo settore, sia in quanto promotore del programma Lacittàintorno in cui sviluppa un approccio alla rigenerazione urbana fondato sul protagonismo delle comunità locali. Fondazione Cariplo inoltre partecipa al Sistema integrato dei Fondi grazie al quale ha attivato una filiera ricca di competenze, strumenti e risorse per il design, la strutturazione, il finanziamento e l’attuazione di progetti immobiliari complessi e d’interesse pubblico». Sui temi al centro di Urbanpromo, Fondazione Cariplo è impegnata, spiegano Chiavarino e Rebaglio, in diverse iniziative: «Nell’ambito del programma Lacittàintorno Fondazione Cariplo sostiene la progettazione e l’avvio dei Punti di comunità: luoghi polifunzionali con la doppia missione di fornire alle persone opportunità aggregative e di partecipazione e di fungere da “attrattori” nei confronti di nuovi pubblici provenienti dalla città. È di prossima inaugurazione Made in Corvetto – all’interno di un Mercato comunale coperto – ed entro la fine del 2020 sarà aperto un PuntoCom negli spazi dell’ex Convitto del Parco Trotter. Viene inoltre accompagnata e sostenuta la nascita di nuovi spazi aperti collettivi con il diretto coinvolgimento degli abitanti come strumento di promozione del benessere e dei legami comunitari. Nel campo dell’housing sociale, dopo Cenni di Cambiamento e Figino Borgo sostenibile sono in fase di realizzazione, a cura del Fondo Immobiliare di Lombardia – Comparto Uno (primo fondo etico dedicato all’housing sociale, avviato nel 2006 su iniziativa di Fondazione Cariplo e Fondazione Housing Sociale), altri 7 interventi nella Città Metropolitana di Milano e uno a Brescia, per un totale di oltre 2.100 appartamenti che verranno realizzati tra il 2019 e il 2022». Per approfondimenti: www.lacittaintorno.it e www.fhs.it.

Alberto Anfossi, segretario generale di Compagnia di San Paolo, ricorda che «Compagnia sostiene Urbanpromo da molti anni perché parte di una strategia che prevede di affrontare il tema dell’housing sociale non solo dal punto di vista degli interventi di investimento o erogativi, ma anche attraverso la ricerca attiva e la partecipazione al dibattito scientifico sul tema, resi possibili da iniziative come questa. Da quest’anno abbiamo pensato di rafforzare ulteriormente la nostra partecipazione attraverso un protocollo d’intesa con gli altri enti che promuovono Urbanpromo per rendere il nostro sostegno più strutturale e focalizzato per la prima volta in un’unica manifestazione che prevede sia Urbanpromo Progetti per il Paese sia Urbanpromo Social Housing e si svolgerà ad anni alterni a Torino e Milano. Compagnia di San Paolo contribuisce inoltre alla realizzazione di diverse iniziative sul territorio piemontese e ligure sul tema dell’abitare e della rigenerazione urbana: complessivamente dal 2006 ad oggi sono stati erogati oltre 12 milioni di euro per contributi a progetti di enti terzi e oltre 10,2 milioni per sperimentazioni dirette».

Come detto, tra i promotori anche Fondazione sviluppo e crescita CRT. La presidente Cristina Giovando descrive Urbanpromo come «Un momento di confronto rilevante in Italia. In questi anni ha consentito a tutti gli attori che si occupano dei temi della rigenerazione urbana e sociale di analizzare soluzioni e valutare criticità in un contesto ricco di spunti anche internazionali. Per la nostra Fondazione, fortemente orientata ai temi dell’abitare integrati nel sistema complesso dei centri urbani, partecipare attivamente al team preparatorio che vede coinvolte tutte le energie del settore consente di alimentare la nostra capacità di stimolo e progettuale. La nostra mission prevede l’utilizzo del nostro capitale per investimenti pazienti e a dichiarato impatto sociale e  in questi 12 anni di vita abbiamo dedicato ingenti risorse a fondi di carattere immobiliare sociale puntando a due risultati: migliorare l’offerta di servizi e favorire le risposte concrete ai nuovi bisogni di vivere la città». Nello specifico, spiega Giovando, «I nostri investimenti tramite fondi hanno consentito di realizzare diversi interventi di social housing (sharing Torino è stato il nostro primo investimento e resta a tutt’oggi un modello di sostenibilità) e di immobiliare sociale in senso più ampio, sul nostro territorio, ma l’obiettivo che ci proponiamo per il prossimo futuro è quello di realizzare progetti di supporto al contesto urbano, non solo dei grandi centri, per consentire agli abitanti d’incrementare le opportunità di benessere e incentivare azioni di resilienza».

 

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